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Questa pagina presenta alcuni aspetti dell’inglese medico che creano maggiori difficoltà ai parlanti italofoni, data la diversità dello stile accademico nelle due lingue.
La pagina verrà aggiornata con scadenza mensile. Per gli spunti grammaticali e terminologici segui lo spazio su Facebook.

Nota: tutti i lavori sono coperti da divieto di divulgazione senza l’esplicito consenso dell’autore: gli esempi di volta in volta forniti sono tratti dalla letteratura pubblicata e opportunamente rimaneggiati.

Proposizioni relative ridotte

La scrittura accademica si distingue per concisione e densità informativa, caratteristiche ottenibili eliminando per quanto possibile gli elementi superflui. Alcune proposizioni relative possono essere costruite omettendo il pronome relativo e, in taluni casi, anche il verbo: queste proposizioni condensate sono definite

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Pronomi relativi

I pronomi relativi introducono proposizioni relative. I più comuni sono who, which, that, whom e whose. La scelta dell’uno o dell’altro varia in base alla tipologia del sostantivo a cui si riferiscono (essere animato/inanimato) e al carattere restrittivo o non restrittivo della proposiz

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Proposizioni subordinate relative

Le proposizioni relative specificano il significato di un sintagma nominale che fa parte della reggente: Heparin-induced thrombocytopenia is an adverse drug reaction caused by platelet-activating antibodies that are produced as a result of heparin therapy. As candidates for PMS2 mutations, we s

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Proposizioni subordinate finali

Le proposizioni finali indicano il fine, lo scopo o l’obiettivo di quanto espresso nella principale. Solitamente sono introdotte da to: A 31-year old patient underwent video-assisted thoracoscopic surgery to treat two right paracardiac cysts. Nel linguaggio formale sono

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Proposizioni subordinate causali

Le subordinate causali indicano la causa, il motivo o la spiegazione dell’evento o dell’idea espressi nella proposizione principale. Possono essere introdotte da una congiunzione o da una locuzione, come because, since, as, owing to the fact that e simili: 1. The interrelationships between

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Proposizioni subordinate oggettive

Le proposizioni subordinate oggettive fungono da complemento oggetto della proposizione principale: Some believe that antibodies to MICA antigens may play a significant role in both acute and chronic graft rejection. It is clear that loss of Rb function contributes to a wide array of human cancers. We

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Congiunzioni subordinanti

Le congiunzioni subordinanti collegano la proposizione principale a quella subordinata. Le tipologie principali sono le seguenti: Causali (because, since, due to): introducono una causa, un motivo o una spiegazione dell’evento o dell’idea espressi nella proposizione principale: Suc

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Congiunzioni coordinanti

Le congiunzioni coordinanti collegano le proposizioni coordinate e sono suddivise nelle seguenti tipologie: Additive (and, nor): collegano due proposizioni, in cui la seconda proposizione aggiunge informazioni a quanto detto nella prima: Cancer cells spread along the neural shea

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Coordinazione e subordinazione

Le proposizioni che costituiscono un periodo sono legate da rapporti di coordinazione e subordinazione. Nel caso della coordinazione, le informazioni sono sintatticamente e concettualmente sullo stesso piano: HPV16 E6 antibodies are sensitive for human papillomavirus-driven oropharyngeal cancer

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Frasi semplici, coordinate e complesse

In inglese esistono tre tipi di frasi: semplici, coordinate e complesse; alcuni manuali elencano anche un quarto tipo, la coordinata-complessa. Una frase semplice (simple sentence) è formata da un soggetto e da un predicato, che insieme formano un pensiero completo: 1. Me

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Variare la struttura frasale

The authors state that hydroxy ethyl starch improves renal function and bacterial clearance. The authors also state that during the study no patients in the treatment group developed oliguria. The authors also report a significant increase in renal injuries in those assigned to saline. A prima vi

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Ridondanze

Per ridondanza si intende la presenza di elementi linguistici non necessari alla trasmissione del messaggio e la cui assenza non pregiudicherebbe la comprensione dello stesso. Ripetizioni, giri di parole e digressioni sono comuni nel linguaggio parlato; in un testo scritto, e a maggior ragione in un articolo accademico, va

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Espressioni pleonastiche

I pleonasmi (expletives in inglese) sono espressioni non grammaticalmente o semanticamente necessarie spesso usate come segnaposto. Ciò non deve però far presumere che siano superflui. L’inglese usa la posizione degli elementi nella frase per segnalarne l’importanza: introdurre un’espressione pleonastica i

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Uso eccessivo degli avverbi

Gli avverbi forniscono informazioni supplementari utili al contesto (avverbi di modo, di tempo, di quantità), collegano gli enunciati tra loro (avverbi connettivi) e chiariscono la posizione dell'autore rispetto a quanto scritto (avverbi valutativi). Proprio in virtù delle loro molteplici funzioni, esiste la tendenza a

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Avverbi di quantità

Gli avverbi di quantità descrivono la misura o l’intensità di quanto espresso dall’elemento frasale a cui si accompagnano (verbo, aggettivo o altro avverbio), senza definirla con esattezza ma con generico riferimento ai concetti di abbondanza o scarsità. Divisi tra intensificatori e attenuatori, si col

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Avverbi focalizzanti

Gli avverbi focalizzanti dirigono l’attenzione del lettore verso l’elemento dell’enunciato considerato maggiormente saliente e informativo, quello che ne costituisce il focus. Nella frase seguente: Osteoblasts control bone-resorbing activities and are also involved in osteoclast differenti

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Hopefully

L’avverbio hopefully, merita un discorso a parte. La sua funzione di modificatore di frase, sebbene accettata ormai anche nelle pubblicazioni specialistiche, e in tutti quei testi che tradizionalmente richiedono un uso sorvegliato della lingua, rimane osteggiata da un nucleo di parlanti che adotta un approccio pi

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Gli avverbi

L’avverbio è una parte del discorso con funzione di modificatore. L’oggetto della modifica può essere un verbo (rinsed thoroughly, unexpectedly found, clearly showed), un aggettivo (very stable, largely superior, seriously ill) o un altro avverbio (qu

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Avverbi che modificano intere frasi

Talvolta gli avverbi agiscono come modificatori dell’intera frase anziché del solo predicato. Si confrontino i due esempi seguenti: 1. The procedure was as follows. Briefly, cells were added to fibronectin-coated plates and incubated for 1 hr at 37 °C. The non-adherent cells were then remove

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La posizione degli avverbi

Gli avverbi, al contrario degli aggettivi, non hanno una posizione fissa; a seconda della tipologia, possono comparire a inizio frase oppure all’interno o alla fine del sintagma. La collocazione a inizio frase conferisce maggior risalto all’avverbio: Surprisingly, mass-spectronomy a

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Le preposizioni temporali

Le preposizioni temporali servono a collocare un evento o un’azione nel tempo. In inglese sono le seguenti: IN: indica intervalli di tempo più o meno ampi (secoli, anni, stagioni, mesi, parti della giornata): Vernal keratoconjunctivitis follows a seasonal pattern with onset

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Preposizioni di moto a luogo

In inglese, le preposizioni di moto a luogo sono chiamate prepositions of direction. Quelle che possono presentare difficoltà per un parlante italofono sono le seguenti: TO indica un movimento verso un luogo, una persona o una cosa: (1) The samples were sent to the laboratory

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Preposizioni di stato in luogo

Prendendo in prestito il concetto geometrico di dimensione, le preposizioni di stato in luogo in inglese sono suddivise in tre gruppi, a seconda che facciano riferimento a un punto (unidimensionali), a una superficie (bidimensionali) o a un volume (tridimensionali). Alcune preposizioni rientrano in più di un gruppo. P

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Le preposizioni in italiano e in inglese

Le preposizioni esplicitano le relazioni tra i vari componenti di una frase: hanno, cioé, funzione relazionale. Tale relazione è esplicitata dai complementi. Patients from Wuhan, cut with a scalpel, cells of erythtroid lineage esprimono, rispettivamente, un complemento di luogo, di mezzo e di s

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Il sintagma preposizionale

Un sintagma preposizionale è un’unità sintattica costituita da una preposizione e da un sintagma nominale (on a chip, at the hospital, in a spinner flask, eccetera). Può modificare un sostantivo (sintagma preposizionale con funzione aggettivale) o un verbo (sintagma preposizionale con funzione avverbiale):

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Il sintagma verbale: l’aspetto

L’aspetto fornisce informazioni sulla durata e sulla completezza dell’azione espressa dal verbo. Tale azione può essere considerata nella sua totalità, come un evento compiuto, oppure nel corso del suo svolgersi. Si confrontino, ad esempio, le due frasi seguenti: The patient lamented a small swel

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Il sintagma verbale: la valenza

Si parla di valenza di un verbo per indicare la proprietà che esso ha di reggere un certo numero di argomenti, formando così un nucleo dotato di senso (che in linguistica è definito frase minima). Gli argomenti possono essere legati al verbo in maniera obbligatoria o facoltativa. L’argomento obbligatorio per ec

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Il sintagma verbale:verbi copulativi

I verbi copulativi sono verbi che collegano il soggetto con un sostantivo o un aggettivo che esprime una condizione o una proprietà del soggetto stesso. A differenza dei verbi predicativi, che esprimono un’azione (analise, research, dissolve, treat, cultivate ecc.), i

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Verbi introduttivi e voce dell’autore

In un lavoro accademico è spesso necessario citare o fare riferimento a ricerche di altri autori; per incorporare tali riferimenti nel testo del discorso ci si avvale dei cosiddetti reporting verbs, o verbi introduttivi. Ad esempio: Scott et al. state that marginal balance can be expected to be

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Il sintagma verbale: verbi introduttivi

I verbi introduttivi (reporting verbs in inglese) sono verbi usati per comunicare pensieri altrui, ovvero citazioni, idee o posizioni di altri autori. Sul piano grammaticale, tali verbi si dividono in cinque classi, ognuna con una costruzione sua propria: 1) VERBO + INFINITO Agree, decide,

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Il sintagma verbale: la costruzione oggettiva

Il TDF fa sì che le cellule si differenzino in cellule interstiziali. Alcuni ricercatori ritengono che i fattori ambientali causino il morbo di Crohn. Prevediamo che l’incidenza del mesotelioma aumenti nel corso dei prossimi anni. Verbi come cause, believe, expect

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Verbi transitivi e intransitivi

Alcuni verbi hanno bisogno di un complemento oggetto per avere senso compiuto: We reviewed the most important articles published in the literature In questo esempio, il verbo è reviewed e l’oggetto è the most important articles [published in the literature], senza

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Il sintagma verbale

Il sintagma verbale è un sintagma la cui testa è un verbo, facoltativamente accompagnato da avverbi o da espressioni avverbiali. Il verbo fornisce una quantità di informazioni riguardanti lo stato o l’azione comunicati. Nella frase K562 cells were seeded at 750, 1500, 3000, or 6000 cells/well in a

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Sintagmi nominali complessi

Nella scrittura accademica non è raro incontrare stringhe più o meno lunghe di parole che modificano lo stesso sostantivo. La presenza di sintagmi nominali complessi è anzi uno dei fattori che contribuiscono all’elevata densità lessicale del linguaggio scientifico, permettendo di trasmettere una discreta quantità di

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Il sintagma nominale

Il sintagma nominale è un’unità semantica e strutturale che ha un sostantivo come elemento principale. Alcuni sintagmi nominali sono formati esclusivamente dal sostantivo (atoms are small); altri contengono uno o più costituenti aggiuntivi che conferiscono al sintagma una struttura anche piuttosto complessa.

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Il sintagma

La frase è suddivisa in unità sintattiche autonome dette sintagmi. Nell’esempio seguente: Embryonic cells have a unique epigenetic signature sono identificabili (almeno) due sintagmi: embrionyc stem cells e have a unique epigenetc signature. Gli elementi di questi du

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L’avverbio respectively

L’avverbio respectively è usato per correlare gli elementi di due gruppi separati. Per esempio, la frase seguente: Antibodies A, B, and C were purchased from X, Y, and Z, respectively significa che l’anticorpo A è stato acquistato dal fornitore X, l’anticorpo B dal fornitore Y e l’an

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Il titolo

Il titolo di un manoscritto è la prima porzione di testo visibile a un ipotetico lettore a seguito di una ricerca su Google Scholar o su altri motori di ricerca e, insieme all'Abstract, è anche l'unica gratuitamente fruibile. Un titolo ben formulato aumenta dunque la probabilità che l'articolo venga reperito e letto da

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La formazione dei nomi composti

I nomi composti sono nomi formati dall'unione di due o più parole o parti di parole. In genere, gli elementi che formano un nome composto sono uniti da un trattino. L'uso del trattino serve a evitare ambiguità e possibili fraintendimenti. Espressioni quali mouse eating cats o load bearing joint (lettera

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Le citazioni

Per citazione si intende la riproduzione esatta di quanto scritto da un altro autore. Le citazioni sono solitamente racchiuse tra virgolette. L'accettabilità e la frequenza dell'uso delle citazioni è fortemente dipendente dallo specifico campo di ricerca. In generale, nella scrittura scientifica si sconsiglia l'uso esube

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Riepilogo della punteggiatura

Funzioni principali del punto fermo: - Segnalare la completa trasmissione del messaggio, di preferenza usando non più di 25-30 parole e comunque articolandolo in una struttura sintattica semplice (una proposizione principale accompagnata da una o due coordinate o subordinate): Cell culture medi

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Le parentesi

Nell'inglese accademico si usano due tipi di parentesi: le parentesi tonde (parentheses) e quelle quadre (brackets). Le parentesi tonde racchiudono informazioni incidentali: Treated cells received media containing 2 µM UK5099 (a potent inhibitor of the mitochondrial pyruvate c

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Le lineette

In inglese ci sono due tipi di lineette: l’en dash, cosi chiamato perché è lungo quanto la lettera n, e l'em dash, lungo quanto la lettera m. L'en dash è l'equivalente del trattino in italiano ed è usato per indicare un intervallo:

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I due punti

Le regole per l'uso dei due punti in inglese sono pressoché identiche a quelle correnti in italiano. Sul piano argomentativo, i due punti introducono una dimostrazione, una spiegazione o una conseguenza logica di ciò che è stato introdotto nella frase precedente. Osteoarthritis

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Uso del punto e virgola

Il punto e virgola marca una pausa più lunga di una virgola e più breve di un punto. È usato con varie finalità, tra cui quella più comune è l'unione di due proposizioni principali sintatticamente indipendenti ma logicamente connesse: CD45Rhi cells secrete more IL-2 than IL-4 after stimula

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Errori comuni nell’uso della virgola

Per la sua versatilità, la virgola è spesso usata in modo errato, eccessivo e in qualche caso idiosincratico. Più che con altri segni di interpunzione, usare una virgola in meno o una di troppo non solo nuoce alla leggibilità del testo ma può anche renderne ambiguo, e quindi non chiaro, il significato. Di seguito vengono

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La virgola

La virgola, in inglese come in italiano, è uno dei segni di interpunzione usati con maggiore frequenza. La funzione indubbiamente più diffusa e intuitiva è come strumento di separazione degli elementi di un elenco: It is now possible to use vibrational spectroscopic methods to characterise large mac

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Il punto fermo

Il punto fermo marca la fine di una frase e la completa trasmissione del messaggio. Esso può intervenire al termine di una frase dichiarativa costituita da un’unica proposizione principale: Many types of stem cells are being explored for their potential benefits for treating multiple sclerosis.

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La punteggiatura

La punteggiatura è definita come il sistema di segni e simboli che evidenziano il modo in cui un periodo è costruito e cosa intende significare. I segni di interpunzione svolgono principalmente una funzione logico-sintattica, ossia conferiscono chiarezza allo scritto, indicando al lettore la fine del flusso di pensiero, una

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Uso dell’articolo determinativo

L’articolo determinativo, in inglese come in italiano, esprime un riferimento definito: è l’equivalente linguistico del puntare il dito verso qualcosa. Solitamente si usa quando autore e lettore conoscono ciò di cui si parla; o perché è stato introdotto precedentemente: We describe a radioen

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Il determinativo “any”

La particella any può fungere sia da pronome, sia da determinativo. Nel primo caso si comporta come tutti gli altri pronomi, ossia sostituisce un sostantivo (e.g.: we expected complications but there weren’t any, in cui any è usato al posto di complications). Nel secondo caso esprime un

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La doppia negazione

In inglese, la negazione si forma principalmente in tre modi: accompagnando il predicato con l’avverbio not (e.g.: “it is not conceivable), usando una parola con significato negativo come never, nobody, nowhere, neither (e.g.: “the solution was never in contact with the tis

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Accordo soggetto-predicato: either e neither

Either e neither possono essere usati come pronomi, aggettivi, avverbi e, quando seguiti, rispettivamente, da or e nor, come congiunzioni correlative. Either ha valore positivo e sta a indicare uno o l’altro tra due elementi o serie di elementi; neither, al contrario,

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Accordo soggetto-predicato: la concordanza a senso

Un caso particolare di accordo soggetto-predicato si ha quando il soggetto logico di una proposizione non coincide con quello formale, come avviene con i sintagmi preposizionali introdotti da of (a group of, a majority of, eccetera). In linea generale, anche in questi casi il verbo andrebbe acc

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Accordo soggetto-predicato: i nomi collettivi

I nomi collettivi sono nomi che, pur essendo di numero singolare, indicano una pluralità di elementi (folla, gregge, équipe, comitato). Laddove in italiano l’accordo soggetto-predicato è sempre al singolare, in inglese i nomi collettivi possono essere accordati al singolare o al plurale. Secondo la regola generale, i

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Accordo soggetto-predicato: regole generali

In inglese, come in italiano, un soggetto singolare richiede una forma verbale singolare; un soggetto plurale, un verbo al plurale. Questa regola non pone particolari problemi, salvo forse nei casi specifici elencati di seguito. In linea generale, più soggetti collegati dalla congiunzione and si accompagnano a

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I tempi verbali nel manoscritto

L’uso dei tempi verbali dipende dalla funzione linguistica (presentare risultati, argomentare, riassumere conclusioni) e, in linea generale, determinate scelte coniugative sono più frequenti in alcune sezioni rispetto ad altre. Di seguito vengono elencati i tempi verbali più comunemente usati in ciascuna parte di un m

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Uso dei tempi verbali

Il verbo è una componente frasale fondamentale perché esprime l’azione eseguita dal soggetto, la situa cronologicamente e ne indica il completamento o la progressione. È dunque importante che l’autore sia consapevole delle implicazioni che conseguono da precise scelte coniugative. Le informazioni ricavabili da un ve

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Pronomi di prima persona: contesti d’uso

Attraverso i pronomi di prima persona, l’autore rende palese la propria presenza nel testo e il proprio contributo alla realizzazione dello studio. Per questo motivo, l’uso di una referenza pronominale non è mai dovuto al caso o a ragioni di ritmo o varietà della struttura sintattica, bensì indica la scelta da part

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Uso dei pronomi di prima persona

La possibilità e, in certi casi, la desiderabilità di ricorrere ai pronomi di prima persona è un argomento molto dibattuto nella letteratura accademica. Fino alla metà degli anni Novanta, l’autore era un generatore di idee e interprete di risultati, ruolo che rivestiva senza mai palesarsi come soggetto scrivente. Abb

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Oggettività e impersonalità

L’oggettività in campo scientifico è un valore. La nozione di oggettività scientifica ha conosciuto storicamente varie definizioni e rivestito importanza variabile: da alcuni considerata attributo fondante e irrinunciabile, per altri nulla più che un abbaglio accettato per convenzione. Uscendo dal campo epistemologi

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Esprimere soggettività e oggettività in inglese e in italiano

Il modo in cui gli autori rendono esplicita o defilata la propria presenza è un aspetto importante in un genere testuale fortemente standardizzato come quello accademico. In inglese, la visibilità di chi scrive è segnalata dai pronomi personali soggetto (we); in italiano, dalla flessione del verbo:

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Bilanciare elementi rafforzativi e attenuativi

In un testo scientifico, dubbi e certezze coesistono e dunque sussiste la necessità di bilanciare la presenza di elementi che rafforzano o mitigano l’intensità di un’affermazione. Nei testi di area medico-biologica è stato calcolato un rapporto approssimativamente di 3:1 in favore di questi ultimi. Indubbiamente, e

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Il discorso ipercautelativo

L’impiego dei marcatori di attenuazione del discorso, ossia di tutti quegli elementi che riducono il grado di assertività di un enunciato, non è esclusivo dello stile accademico. Anche nel linguaggio orale e colloquiale parole come diciamo così (as it were), per modo di dire (so to spea

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Tecniche per attenuare un’affermazione

Lo stile accademico ha come tratto principale quello di essere concreto, obiettivo, addirittura asettico nel ridurre al minimo la presenza, o quantomeno la visibilità, dell’autore. Come tutti i tipi di prosa, però, il discorso accademico è solo apparentemente impersonale: lungi dall’essere assente, l’autore sarà

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Le espressioni cautelative

Un articolo scientifico ha come scopo la trasmissione di dati e informazioni a supporto di una teoria. Il suo contenuto, pertanto, risulta tanto più convincente quanto più lo stile è autorevole e incisivo: difficilmente il lettore tenderà a prestar fede a un testo scritto con tono esitante o zeppo di espressioni dubita

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Messa in rilievo usando gli avverbi enunciativi

Il discorso scientifico ha come tratto distintivo e imprescindibile l’uso di uno stile neutro e oggettivo; gli artifici retorici, che trovano più o meno spazio in altri tipi di testo, sono in questo caso del tutto fuori luogo. Ciò non toglie, tuttavia, che l’autore possa ritenere necessario attirare lo sguardo del le

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Messa in rilievo con frasi brevi

Per sua natura, lo stile accademico non brilla per concisione. La brevità, entro certi limiti, è un tratto desiderabile, ma sempre subordinato alle esigenze dell’argomentazione. Ogni idea, tema o concetto – ogni tassello del discorso – deve essere adeguatamente sviluppato in modo da far emergere i nessi logici (cau

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Messa in rilievo nella proposizione principale

Un testo si compone di proposizioni indipendenti (principali o reggenti) e dipendenti (o subordinate). È definita “indipendente” una proposizione che contiene un soggetto e un verbo ed esprime un pensiero compiuto. Una proposizione dipendente, al contrario, pur contenendo anch’essa un soggetto e un verbo, non esprim

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Messa in rilievo sfruttando la posizione frasale

Un autore che volesse indurre chi legge a concentrare l’attenzione su una determinata informazione può avvalersi di posizioni strategiche all’interno della frase, che solitamente coincidono con l’inizio e la fine. Quando l’elemento da mettere in rilievo è una parola chiave, la posizione più adatta è quella iniz

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Avverbi che aggiungono informazioni

Alcuni avverbi connettivi hanno una funzione additiva, ossia aggiungono ulteriori elementi a quanto già affermato. Sono avverbi di questo tipo moreover, also, besides, in addition, indeed e qualunque altro avverbio serva a far progredire il discorso aggiungendo nuove informazio

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Avverbi per esprimere contrasto

Gli avverbi maggiormente usati per collegare tra loro frasi che esprimono situazioni contrastanti sono however, in contrast, on the other hand, on the contrary, nevertheless, nonetheless e instead. Non tutti gli avverbi elencati possono essere usati in modo i

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Gli avverbi di transizione

Gli avverbi di transizione, o avverbi connettivi, servono a legare tra loro le idee che compongono il discorso. A differenza delle congiunzioni, che collegano porzioni della stessa frase, gli avverbi di transizione connettono le frasi di un periodo. Appunto perché fondamentale al conseguimento della coerenza del discorso,

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La frase marcata: frase scissa

Un’altra costruzione sintattica marcata è la cosiddetta frase scissa (in inglese cleft sentence). Le frasi scisse costituiscono un espediente comune nella scrittura accademica, sia per focalizzare l’attenzione del lettore in mancanza degli indizi tipici della comunicazione orale, come l’intonazione, sia per

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La frase marcata: dislocazione a sinistra

In inglese, nella frase dichiarativa attiva il soggetto è seguito dal predicato, a cui si accodano a loro volta il complemento oggetto ed eventuali complementi indiretti. Un esempio di frase dichiarativa attiva è il seguente: Asthmatic bronchial epithelial cells have a deficient innate immune res

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Gli elementi connettivi sono parole ed espressioni che esplicitano le connessioni logiche tra le frasi, i capoversi e le sezioni di un testo. I connettivi sono usati per supportare o aggiungere altri elementi a quanto affermato (also, furthermore, in addition), ope

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La coesione del testo

Per coesione testuale si intende l’insieme dei meccanismi che collegano tra loro i vari elementi di un testo. Un testo coeso è percepito dal lettore come un tutt’uno, in cui ciascun enunciato è introdotto dal precedente e introduce a sua volta quello successivo. Gli elementi linguistici che contribuiscono alla coesio

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La progressione a tema costante

Nella progressione a tema costante, tutte le frasi di un paragrafo condividono lo stesso tema della frase di apertura. Si prenda, ad esempio, il seguente breve estratto: The cell membrane is extremely thin, ranging from 6 to 10 nm in thickness, and fulfils a variety of distinct function

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La progressione tematica lineare

La struttura tematica scandita dall’ordinato alternarsi di tema e rema prende il nome di progressione tematica lineare. In questa struttura, il rema rappresenta l’elemento dinamico della frase, quello che consente l’avanzamento del flusso informativo; viceversa, la posizione tematica è associata a scarso dinamismo,

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Progressione tematica

Una frase può essere suddivisa in due parti: la prima presenta ciò di cui si parla ed è denominata tema, la seconda aggiunge informazioni riguardo al tema ed è nota come rema. Per esempio, nella frase che segue: A new method is described for preparing colloidal gold particles for electron micro

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Passivo e attivo a confronto

La forma passiva ha un’utilità indubbia nella prosa accademica, sia perché conferisce al discorso le note caratteristiche di obiettività e impersonalità, sia perché contribuisce a rendere il testo maggiormente coeso. Nonostante ciò, negli ultimi anni si sta affermando con decisione sempre maggiore la tendenza a pr

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Il passivo

La forma verbale passiva si costruisce usando il participio passato preceduto dall’ausiliare essere, come nell’esempio seguente: The results were analysed In cui “analysed” è il participio passato del verbo “analyse” e “were” è il passato semplice del verbo essere. N

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Abuso della nominalizzazione

La nominalizzazione è utile in quanto conferisce al testo quelle caratteristiche di formalità, concisione e astrattezza che sono tipiche dello stile accademico e scientifico. Purtuttavia, sono molte e autorevoli le voci che ne lamentano un uso eccessivo: praticamente non c’è guida stilistica che, dopo essersi sofferma

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La nominalizzazione

Per nominalizzazione si intende l’utilizzo in funzione sostantivale di un elemento linguistico diverso da un sostantivo, ossia, in termini meno tecnici, la trasformazione in sostantivi di elementi appartenenti a classi del discorso diverse (verbi, aggettivi, avverbi, eccetera). Si prendano i due esempi seguenti:

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Modificatori che introducono imprecisioni

La precisione del linguaggio è indubbiamente uno dei requisiti fondamentali di un testo accademico, requisito che discende dalla natura stessa dell’attività scientifica, basata essenzialmente sul fornire misure, ossia valutazioni quantitative, relative a un fenomeno, a un’entità o a un processo. Anche nel descrivere

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Gli avverbi frasali

Un avverbio frasale è un tipo di avverbio, o di locuzione avverbiale, che esprime l’atteggiamento di chi parla o scrive rispetto all’enunciato. In inglese, tali avverbi vengono chiamati disjunct – elementi disgiunti – perché non intrattengono legami strutturali forti con nessun elemento della proposizion

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Dangling modifier: i modificatori fuori posto

Un modificatore serve a chiarire, descrivere, o aggiungere dettagli in relazione a un referente: 1 Alert and cooperative, the patient had severe injuries all over his body. 2 After finishing a scenario, participants completed an after-scenario questionnaire. 3 Not being accustomed to making

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La virgola nelle proposizioni participiali

L’uso della punteggiatura, e in particolare il posizionamento della virgola nelle proposizioni participiali, può essere fonte di ambiguità e per questo segue regole ben precise. Le subordinate participiali sono seguite da virgola se introducono il periodo (a), poste tra due virgole se compaiono nel mezzo del period

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Participio presente e proposizione participiale

Il participio presente si forma aggiungendo il suffisso –ing alla radice del verbo, esattamente come il gerundio. Il participio presente è usato: per costruire la forma progressiva, in combinazione con un ausiliare: The incidence of Type 2 diabetes is increasing wo

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Il gerundio e l’infinito

Il gerundio si forma aggiungendo il suffisso –ing alla radice del verbo: use → using; excise → excising; report → reporting. Pur essendo costruito a partire da una forma verbale, il gerundio ha funzione di sostantivo e, come tale, può essere usato come soggetto o complemento oggetto di una frase.

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Verbi sintagmatici o frasali

Un verbo sintagmatico è una struttura composta da un verbo e da un’altra particella, che si uniscono a formare una nuova unità semantica (in questo caso, un nuovo verbo) il cui significato è diverso da quello del verbo di partenza. Si contano tre categorie di verbi sintagmatici: A verbo + avve

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La frase regista

Tutte le frasi che compongono il paragrafo contribuiscono alla progressione organica del discorso. Una, tuttavia, svolge una funzione aggiuntiva e fondamentale: indicare l’argomento che verrà sviluppato. Ė la frase topica, o frase-regista. Attorno a questa frase ruota l’intero paragrafo; tutte le altre ne costituisco

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Lunghezza del paragrafo

Poiché lo scopo della suddivisione di un testo in paragrafi è aiutare il lettore a seguire il filo dell’argomentazione, non vi è un limite di lunghezza fisso. In linea di massima, i paragrafi sono più lunghi nell’Introduzione e nella Discussione e più brevi e semplici in Materiali e Metodi e nella sezione dei Ris

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Organizzare i concetti in un paragrafo

I contenuti che un testo intende argomentare sono organizzati in paragrafi, ossia insiemi di periodi che presentano in modo organico le idee a sostegno di un determinato concetto. Lo sviluppo lineare del discorso è correlato all’equilibrio e all’organicità dei singoli paragrafi. Ogni paragrafo comprende un’intro

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Costruire il periodo: proposizioni principali e subordinate

Nessun testo informativo è costituito essenzialmente da frasi semplici del tipo SOGGETTO + VERBO + OGGETTO. Una tale frammentazione del discorso favorirebbe sì la chiarezza ma alla lunga risulterebbe fastidiosa per il lettore, costretto a ricostruire arbitrariamente i rapporti tra i vari segmenti informativi e ad assegna

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L’ordine delle parole nella frase

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Scritto chiaro e tondo: il Plain English Movement

Comunicare i risultati dei propri studi è essenziale per chi si occupa di ricerca; altrettanto essenziale è farlo in modo da mettere in adeguata luce il proprio contributo. Il fine ultimo della redazione di un articolo non si esaurisce con la pubblicazione: importante è non solo essere pubblicati, ma anche letti, appre

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