Proposizioni subordinate causali

Le subordinate causali indicano la causa, il motivo o la spiegazione dell’evento o dell’idea espressi nella proposizione principale. Possono essere introdotte da una congiunzione o da una locuzione, come because, since, as, owing to the fact that e simili:
1. The interrelationships between IGFs and matrix proteins are extremely complex because growth factors and the extracellular matrix mutually affect each other. 2. Since tendons show viscoelastic behaviour, dynamic viscoelastic properties should be assessed in addition to static biomechanical properties. 3. Graves' disease should also be included in the group of AIT diseases as antibodies to various thyroid constituents can be detected in about 85% of cases. 4. Owing to the fact that skeletal muscle constitutes a large fraction of the body mass, significant autocrine production of calcitriol in skeletal muscle would be expected to have a major effect on systemic calcitriol concentrations.
Nella costruzione di una tipica relazione di causa ed effetto, la proposizione subordinata esprime la causa; quella principale, l’effetto. Come tutte le altre subordinate, la proposizione causale occupa una posizione mobile all’interno della frase. “Mobile” non significa però casuale: al contrario, il posizionamento in un determinato punto segue precise regole retoriche. Quando la subordinata precede la principale, come negli esempi 2 e 4, l’enfasi è sull’effetto; quando la segue, come negli esempi 1 e 3, viene messa in risalto la causa. Questo perché, nella costruzione del paragrafo, le informazioni più importanti tendono a posizionarsi alla fine della frase, per poi essere riprese in quella successiva come base su cui innestare ulteriori elementi, nella tipica sequenza dato-nuovo. Si prenda l’esempio che segue:
[1] This study utilised autoradiography to examine substance P (SP) binding in post-mortem human visual cortex. [2] In the primary visual area, layers I–III, IVC and VI exhibited low levels of SP binding, while high levels were observed in layers IVB and V. [3] Because cells in layers IVB and V are known to be involved in processing direction-specific stimuli, it is possible that SP plays a role in modulating this visual process.
Gli elementi che compaiono all’inizio di ciascuna frase riprendono, ampliandolo, quello con cui si chiude la frase precedente. L’incipit della frase 2, in the primary visual area, richiama l’elemento conclusivo della frase 1, human visual cortex. La terza frase riprende, identica, l’espressione in layers IVB and V che compare al termine della seconda frase, e chiude il paragrafo collegandosi concettualmente all’oggetto della prima frase, substance P, in una tipica struttura ad anello. Se l’ordine subordinata-principale dell’ultima frase fosse invertito:
[1] This study utilised autoradiography to examine substance P (SP) binding in post-mortem human visual cortex. [2] In the primary visual area, layers I–III, IVC and VI exhibited low levels of SP binding, while high levels were observed in layers IVB and V. [3] It is possible that SP plays a role in modulating this visual process because cells in layers IVB and V are known to be involved in processing direction-specific stimuli
non solo si romperebbe la coesione del testo, data dal perpetuarsi dell’andamento dato-nuovo, ma si avrebbe l’impressione che il tema del paragrafo fosse diverso da quello indicato all’inizio (ossia, le funzioni delle cellule nei due strati della corteccia anziché il ruolo della sostanza P nei processi visivi). Le proposizioni causali possono anche essere costruite con un participio passato:
Having been encouraged by previous findings that NK activity in patients with anxiety is significantly lower than in those with no anxiety, we have a special interest to continue research in this field.
In questo tipo di costruzione è importante che il soggetto delle due proposizioni – subordinata e principale – coincida, altrimenti si avrà una frase con un cosiddetto modificatore fuori posto (dangling modifier in inglese):
Cells grown in the presence of glycine and harvested in the early exponential growth phase were much easier to transform. Being osmotically or electrochemically sensitive following electroporation, the recovery medium on which transformants were isolated had a significant effect on the number of transformants obtained.
La proposizione in grassetto non ha soggetto. Presumibilmente, quello che ha in mente l’autore sarà cells, ma il soggetto grammaticale in questa frase è recovery medium: in altre parole, l’esempio afferma che è il mezzo a essere diventato sensibile in seguito all’elettroporazione. Chiaramente non è così, ma per chiarire l’equivoco è necessario esplicitare ambedue i soggetti:
Because cells were osmotically or electrochemically sensitive following electroporation, the recovery medium on which transformants were isolated had a significant effect on the number of transformants obtained.
Riferimenti Baker, Carl Lee, English Syntax, MIT Press, 2005 Estwood, John, Oxford Guide to English Grammar, Oxford University Press, Oxford, 2002