Il titolo

Il titolo di un manoscritto è la prima porzione di testo visibile a un ipotetico lettore a seguito di una ricerca su Google Scholar o su altri motori di ricerca e, insieme all'Abstract, è anche l'unica gratuitamente fruibile. Un titolo ben formulato aumenta dunque la probabilità che l'articolo venga reperito e letto da altri ricercatori. In generale, si considera ben formulato un titolo che presenta le seguenti caratteristiche: • Brevità: Secondo vari studi (vedi bibliografia), gli articoli con titoli brevi hanno una maggiore probabilità di essere letti e citati. La lunghezza ottimale è compresa tra 16 e 25 parole: oltre questo intervallo il titolo tenderebbe a non essere letto per intero; al di sotto, risulterebbe vago. Al di là delle indicazioni numeriche, il titolo dovrebbe contenere le informazioni da trasmettere usando il minor numero di parole possibile compatibile con l'esigenza - sempre primaria - di chiarezza. Un titolo come:
A study on vaccination of babies and young children with inactivated influenza virus in small communities: a smart move to inhibit the spread of influenza among unimmunized residents?
contiene troppe parole non necessarie: a study of non è null’altro che un riempitivo (tutti gli articoli sono studi di qualche sorta); babies e young children non sono sinonimi in senso stretto ma non c’è nessuna necessità di specificare nei dettagli già nel titolo quale fascia d’età costituisca il campione; infine, la parola influenza è ripetuta due volte. All’opposto, un titolo come:
Influenza vaccination on children: a randomised trial
è troppo generico e non fornisce informazioni sufficienti sull’oggetto dello studio. Un titolo accettabile è il seguente:
Child influenza vaccination reduces infection rates in small communities: a randomised trial
In dodici parole vengono presentati risultato, popolazione di studio e metodo di analisi, cioè le informazioni a cui presumibilmente è interessato il lettore. • Chiarezza: Un buon titolo indica chiaramente l'argomento (l’obiettivo) dello studio e risponde alla domanda di ricerca; anticipa il contenuto dell’articolo e, ove possibile, specifica metodo, risultati e campione. Supponiamo di essere interessati allo sviluppo di nuove linee cellulari per lo studio del metabolismo dei farmaci e che le parole chiave usate per una prima ricerca su Google Scholar siano cell lines e drug metabolism. Tra vari altri articoli, la ricerca restituisce i seguenti risultati:
1) Cell lines and drug metabolism: a novel perspective 2) Why we need new cell lines for drug metabolism studies 3) Generation of immortalized cell lines for drug metabolism testing: an in vitro study
Il primo titolo non fornisce molti motivi per approfondire: la formulazione è generica, limitandosi ad accennare a un cambio di prospettiva senza indicare in cosa consista né perché sia dovuto. L’aggettivo novel (innovativo) denota poi un elevato grado di sicurezza e, a meno che non vengano forniti nel testo solidi argomenti a riprova, è da evitare. Il secondo titolo si ferma alla premessa, all’individuazione del bisogno che presumibilmente è alla base del nostro studio, ma nulla dice in merito all’obiettivo dello stesso. Il titolo che più invita all’approfondimento è il terzo, dato che presenta sia l’oggetto di studio, sia il metodo usato per analizzarlo. • Presenza di parole chiave: Spesso i lettori vengono indirizzati agli articoli tramite Google Scholar o altre risorse online, di solito dopo aver digitato alcune parole chiave. Gli algoritmi usati dai motori di ricerca assegnano un'importanza maggiore alle parole trovate nel titolo rispetto a quelle che compaiono nell'Abstract o nel corpo del testo. • Conformità alle indicazioni fornite dalla rivista: Alcune riviste forniscono istruzioni precise riguardo alla formulazione dei titoli, specificando la lunghezza massima, l'accettabilità di sottotitoli, termini tecnici e finanche l'uso delle forme verbali accettate. Riferimenti Knight KL, Ingersoll CD. Optimizing scholarly communication: 30 tips for writing clearly. J Athl Train. 1996 Jul;31(3):209–213. Paiva et al. Articles with short titles describing the results are cited more often. Clinics 2012, 67(5):509 Hairston, M., Keene, M. Successful writing, New York, Norton, 2003