Gli avverbi di transizione

Gli avverbi di transizione, o avverbi connettivi, servono a legare tra loro le idee che compongono il discorso. A differenza delle congiunzioni, che collegano porzioni della stessa frase, gli avverbi di transizione connettono le frasi di un periodo. Appunto perché fondamentale al conseguimento della coerenza del discorso, la scelta di quale avverbio usare dipende dalla relazione che intercorre tra le due frasi che si intende unire. L’inglese annovera un’ampia gamma di avverbi di transizione; nella scrittura accademica, tuttavia, solo alcuni vengono usati sistematicamente, e questi saranno ora elencati di seguito divisi per funzione.
Esprimere una conseguenza
Gli avverbi più comuni per chiarire che ciò che esprime la frase B è il risultato di quanto dichiarato nella frase A sono therefore, consequently, accordingly e as a result.
Situazione: A major impediment to the development of paediatric oncology programmes is the lack of trained nurses. Conseguenza: Therefore, education of subspecialty nurses becomes a priority. Esprimere un’opposizione
Quando si intende evidenziare una relazione di contrasto o opposizione tra due frasi, gli avverbi a cui comunemente si ricorre sono however, on the other hand, on the contrary e conversely.
Situazione: The rodent thyroid gland showed high GLP-1 receptor expression, particularly in rats. Situazione contrastante: However, in humans only 2 of 8 thyroid glands were receptor-positive. Aggiungere informazioni
Se la funzione della frase B è semplicemente quella di aggiungere elementi a quanto già affermato nella frase A, gli avverbi più utili sono in addition, also, moreover, furthermore e besides.
Situazione: Many tumours contain immortal cells or cells with an extended replicative lifespan. Elemento aggiuntivo: In addition, some oncogenes act primarily to immortalise cells or extend their lifespan.
Gli avverbi di transizione non sono elementi fissi, inamovibili, all’interno della frase: la loro posizione è anzi altamente variabile, e altrettanto variabile è la punteggiatura che ad essi si accompagna. Quando compare a inizio frase, l’avverbio è sempre seguito da virgola:
Proinflammatory cytokines are some of the most potent inducers of CRF in the body. Moreover, these cytokines are well known to alter monoamine metabolism in multiple brain regions.
Quando unisce due proposizioni indipendenti nello stesso periodo, l’avverbio è preceduto da un punto e virgola e seguito da virgola:
Kinetic measurements and thermal studies indicate only slight differences in the tertiary structure of the fully deuterated enzymes as compared to the ordinary enzymes; however, the deuterated alkaline phosphatase shows a decreased rate of catalysis.
Un avverbio di transizione può anche comparire all’interno di un periodo, solitamente preceduto da virgola o racchiuso tra due virgole:
Ethanol metabolism occurs for the most part in the liver, therefore this organ sustains the greatest damage from ethanol abuse. In many ways, processive cellulases are “protein machines”; cellulase enzymes, however, function about one to two orders of magnitude more slowly than other polysaccharides.
L’uso della punteggiatura riflette il grado di stacco tra le due parti del periodo. Un punto fermo rappresenta un’interruzione netta e solitamente viene usato quando la seconda frase prende le mosse da quanto affermato nella frase precedente per introdurre un nuovo ragionamento o un nuovo punto di vista. Un punto e virgola segnala un’interruzione meno marcata e introduce una proposizione che conclude il ragionamento iniziato nella prima frase. La virgola viene usata in caso di transizione omogenea, con stacco minimo, tra le due proposizioni del periodo. Riferimenti: Baker, Carl Lee, English Syntax, MIT Press, 2005 Palmer, Richard, Write in Style: A Guide to Good English, Routledge, 2002.