Le preposizioni in italiano e in inglese

Le preposizioni esplicitano le relazioni tra i vari componenti di una frase: hanno, cioé, funzione relazionale. Tale relazione è esplicitata dai complementi. Patients from Wuhan, cut with a scalpel, cells of erythtroid lineage esprimono, rispettivamente, un complemento di luogo, di mezzo e di specificazione. Per ogni complemento italiano esiste un corrispettivo in inglese; tale corrispondenza non si estende però alle singole preposizioni usate per esprimerli, che spesso variano tra le due lingue. In italiano, ad esempio, la preposizione semplice a introduce un complemento di stato in luogo inteso sia in senso letterale (ai margini della pagina) sia figurato (ai margini della società). Non così l’inglese, che usa in nel primo caso (in the margins of the page) e oscilla tra in e at nel secondo (in the margins/at the margins of society). Se poi il margine è quello di una superficie (ai margini del tavolo) l’inglese cambierà sia la preposizione sia il sostantivo (on the edge of the table). Alcune preposizioni sono polisemiche, ovvero hanno più significati. Un esempio è la preposizione over, che può indicare una posizione (over the door), un movimento al di sopra di qualcosa, sia esso letterale (climb over a wall) o figurato (get over a situation), oppure una circostanza (talk over dinner/over the phone). L’equivalenza tutt’al più parziale del sistema preposizionale nelle due lingue, unita alla natura polisemica di molte preposizioni, rende questa classe del discorso difficile da padroneggiare. Le preposizioni maggiormente suscettibili di trarre in errore il parlante italofono sono quelle di stato in luogo, moto a luogo e tempo. Di seguito viene fornito un breve elenco: IN Indica uno spazio delimitato, sia in senso fisico, come il reparto di un ospedale, sia in senso astratto (una nazione, una città):
This study shows that critically ill patients in intensive care units can tolerate hydrotherapy. The number of hospital beds in the United Kingdom has undergone a decline since the early 2000s.
È anche usata per introdurre un complemento di tempo che implichi parti della giornata (in the morning), mesi (in December), stagioni (in Spring), anni o secoli (in 1995, in the nineteenth century). AT Indica un punto preciso, sia per quanto riguarda un luogo o una posizione:
Each subunit has an unusual loop-like structure, starting at the membrane
sia in senso temporale:
The operation was scheduled at 8 a.m.
ON Indica un contatto fisico con una superficie:
Human fibroblasts were seeded on a fibronectin-coated scaffold
oppure una linea o un percorso lineare:
A Hoffman clamp was adjusted on the arterial line to simulate a normal pressure drop.
In senso temporale la preposizione on è usata davanti ai giorni della settimana (on Monday) o per indicare giorni particolari (on the day of admission/surgery/discharge). OVER Indica una posizione al di sopra di qualcosa, con o senza contatto fisico:
A light-weight thermal blanket was put over the patient to maintain body heat. The camera array was suspended directly over the patient’s head.
Come preposizione temporale, over indica un periodo di tempo preso nel suo insieme, da quando ha inizio a quando termina:
Over a period of 12 weeks of intermittent treatment, sleep continuity was significantly improved.
TO Indica un movimento verso una destinazione precisa:
The antibodies were sent to the laboratory for analysis.
INTO Indica un movimento verso un luogo chiuso:
The dishes were transferred into a dark growth chamber.
ONTO: Indica un movimento verso una superficie:
The IgG was immobilised onto the surface of the working electrode.
I prossimi articoli analizzeranno più nel dettaglio le singole preposizioni, soffermandosi sulle tipologie di errore più comuni. Riferimenti Crystal, David, The Cambridge Encyclopedia of the English Language, CUP, Cambridge, 2003 Kolln, Gray, Salvatore, Understanding English Grammar, Pearson, London, 2016