Il sintagma verbale: la valenza

Si parla di valenza di un verbo per indicare la proprietà che esso ha di reggere un certo numero di argomenti, formando così un nucleo dotato di senso (che in linguistica è definito frase minima). Gli argomenti possono essere legati al verbo in maniera obbligatoria o facoltativa. L’argomento obbligatorio per eccellenza è il soggetto. In inglese, a differenza dell’italiano, non esistono verbi zerovalenti, in grado di fornire autonomamente un’informazione completa (i cosiddetti verbi atmosferici come piove, nevica eccetera). A seconda del numero di argomenti richiesto per formare una frase di senso compiuto, i verbi si dividono in quattro categorie: 1) Verbi monovalenti: VERBO + 1 ARGOMENTO (SOGGETTO): Nel nucleo di un verbo monovalente è presente un solo argomento: il soggetto. Sono monovalenti i verbi intransitivi (collapse, rise, drop, fall, dissolve, degrade ecc.):
The patients collapsed. The pH of the medium rose.
2) Verbi bivalenti: VERBO + 2 ARGOMENTI: (SOGGETTO + COMPLEMENTO): I verbi bivalenti reggono due argomenti: il soggetto e un complemento. Quest’ultimo può essere un complemento oggetto nel caso dei verbi transitivi o un complemento indiretto di un verbo intransitivo. Ad esempio:
We analysed mRNA levels (complemento oggetto). The patient collapsed on the floor (complemento indiretto).
I complementi indiretti sono detti preposizionali perché sono introdotti da una preposizione. La difficoltà per i parlanti italofoni risiede nel fatto che non sempre un determinato verbo è accompagnato dalla stessa preposizione in italiano e in inglese. Un esempio è il verbo arrivare: in italiano diciamo arrivare a (arrivare all’ospedale); in inglese si dirà arrive at (arrive at the hospital) e non arrive to (*arrive to the hospital è sbagliato perché la preposizione to in inglese indica un movimento verso una destinazione, mentre il verbo arrivare esprime la condizione di essere a destinazione). Altri verbi accompagnati da preposizioni diverse in italiano e in inglese sono parlare (parlare di/talk about), prendersi cura (prendersi cura di/care for), partecipare (partecipare a/participate in), dipendere (dipendere da/depend on), riuscire (riuscire a/succeed in). 3) Verbi trivalenti: VERBO + 3 ARGOMENTI ( SOGGETTO + 2 COMPLEMENTI): Il nucleo di un verbo trivalente è formato, oltre che dal verbo stesso, da due complementi, i quali possono essere un complemento oggetto e un complemento indiretto se il verbo è transitivo, oppure due complementi indiretti se il verbo è intransitivo:
We analysed mRNA levels in tissue samples (complemento oggetto seguito da un complemento indiretto). The number of infections increased from 18,1% to 34,3% (due complementi indiretti).
Alcuni verbi trivalenti in inglese hanno una costruzione diversa a seconda che il complemento indiretto preceda o segua il complemento oggetto. Si prenda, ad esempio, il verbo give. Quando il complemento oggetto segue direttamente il verbo, si avrà:
The doctor gave a sedative to the patient.
Questa struttura ricalca esattamente l’italiano (il dottore ha dato un sedativo al paziente). Pur trattandosi di una costruzione grammaticalmente corretta, è molto più frequente il caso in cui il complemento indiretto precede il complemento oggetto; in questo caso, però, a differenza dell’italiano, la preposizione che introduce il complemento di termine viene omessa:
The doctor gave the patient a sedative.
Altri verbi che si comportano allo stesso modo sono award, grant, lend, offer, tell, promise, show e simili. 4) Verbi tetravalenti: VERBO + 4 ARGOMENTI (SOGGETTO + COMPLEMENTO OGGETTO + 2 COMPLEMENTI INDIRETTI): Si tratta di verbi transitivi che indicano il passaggio da un luogo a un altro oppure una trasformazione da uno stato all’altro:
We transferred cells from SPM to a solution containing 4% glucose. Aβ1–42 transforms α1-antichymotrypsin from inhibitor to substrate.
Riferimenti Crystal, David The Cambridge Encyclopedia of the English Language, CUP, Cambridge, 2003 Kolln, Gray, Salvatore, Understanding English Grammar, Pearson, London, 2016