Proposizioni subordinate oggettive

Le proposizioni subordinate oggettive fungono da complemento oggetto della proposizione principale:
Some believe that antibodies to MICA antigens may play a significant role in both acute and chronic graft rejection. It is clear that loss of Rb function contributes to a wide array of human cancers. We are confident that PDT has a huge role to play in rectal cancer.
In questi tre esempi, la proposizione che segue la congiunzione that può essere interpretata come la risposta a una domanda introdotta da what:
What do some believe? That antibodies to MICA antigens may play a significant role in both acute and chronic graft rejection. What is clear? That loss of Rb function contributes to a wide array of human cancers. What are you confident about? That PDT has a huge role to play in rectal cancer.
Le proposizioni oggettive sono rette da verbi che riportano una dichiarazione (claim, state, report, suggest), oppure che esprimono un’opinione o un dubbio (believe, suspect, doubt, assume, expect, suppose), una percezione o un ricordo (see, observe, view, perceive, recall) o una manifestazione della volontà (allow, prefer, prohibit). Nella maggior parte dei casi, la costruzione è identica a quella italiana; alcuni verbi, tuttavia, richiedono una costruzione particolare. È il caso, ad esempio, di suggest. In italiano, il verbo suggerire è seguito dall’infinito (suggerire di fare qualcosa); in inglese, dal gerundio (suggest doing something). La frase:
Alcuni autori suggeriscono di tagliare i muscoli e di ritrarre anteriormente la mandibola
in inglese sarà:
Some authors suggest cutting the muscles and retracting the mandible anteriorly.
Verbi con costruzione simile sono admit, deny, prohibit e mention. Il verbo recommend ammette due costruzioni; una con il gerundio:
Doctors recommend withholding haemodialysis treatment for patients with end-stage renal disease and multiple organ failure
e l’altra con that più congiuntivo:
Doctors recommend that everyone be screened for colon cancer starting at age 50.
Nell’esprimere un’opinione o un giudizio, o nel riportare una dichiarazione, il linguaggio accademico ricorre spesso alla forma passiva impersonale delle proposizioni oggettive. Ad esempio:
Scientists believe that the main causes for the occurrence of cardiovascular diseases are increased oxidative stress and inflammatory responses
diventa:
It is believed that the main causes for the occurrence of cardiovascular diseases are increased oxidative stress and inflammatory responses
oppure anche:
The main causes for the occurrence of cardiovascular diseases are believed to be increased oxidative stress and inflammatory responses.
In questo esempio, il soggetto del verbo believe è ovvio e non è necessario esplicitarlo. In altri contesti, l’autore potrebbe voler mantenere una certa distanza rispetto all’informazione riportata (ad esempio, nella discussione di una teoria controversa o di un’idea ancora allo stato di ipotesi): in tutti questi casi, la struttura impersonale diventa un’opzione obbligata. Le proposizioni oggettive usate per riportare informazioni di altri sono tra le costruzioni frasali più comuni in un articolo accademico. La scelta del verbo introduttivo non deve essere lasciata al caso perché segnala la posizione dello scrivente rispetto all’informazione riferita. Alcuni verbi indicano una convinzione piuttosto flebile che la fonte dell’informazione sia corretta (concede, allege, speculate), altri esprimono una posizione neutra (accept, acknowledge, agree, believe, claim), altri ancora un accordo convinto (support, emphasise, prove, guarantee, stress, highlight). Riferimenti Baker, Carl Lee, English Syntax, MIT Press, 2005 Crystal, David, The Cambridge Encyclopedia of the English Language, CUP, Cambridge, 2003